Favole.....cercasi editore disperatamente :-)


Il bruco e le stelle


C'era un a volta un bruco, si chiamava Gioppino e viveva ai margini di un bosco.

Gioppino non era un bruco simpatico, e nemmeno uno di quei bei bruchi colorati che poi diventano farfalle, lui era grigiastro e squamoso, e ci vedeva poco, quindi evitava di uscire di giorno perchè la luce del sole lo abbagliava, ma nonostante questo aveva sempre qualche critica da fare a chiunque gli passasse vicino.

Le sorelle farfalle si davano troppe arie, quel damerino del signor grillo faceva sempre troppo rumore, le formiche erano ossessionate dal lavoro, non parliamo poi della cicala che abitava sull' albero di fronte al suo, aveva la testa piu vuota di una bolla di sapone.

Insomma, a Gioppino non piaceva nessuno, e non c'è da stupirsi se se gli altri insetti stavano alla larga da lui, era sempre così criticone e pieno di lamentele!

La verità però era che Gioppino era un bruco molto solo, e non riusciva mai a fare quello che desiderava veramente, perchè era talmente pieno di critiche verso tutti gli altri insetti che era terrorizzato dall' idea che gli altri fossero altrettanto critici verso di lui.

E cosi passava le giornate rintanato nel suo buco a rimuginare e a brontolare.

La notte però Gioppino usciva dalla sua tana, e per qualche ora guardava il cielo stellato.

Come erano belle le stelle, scintillanti e pulite, e come gli dava fastidio che le potessero ammirare tutti, di sicuro quegli sciocchi insetti del vicinato non erano in grado di ammirare come lui lo splendore di quelle luci affascinanti, e così, una notte, decise che sarebbe diventato il padrone di almeno una stella, e non la avrebbe mai fatta vedere a nessuno, sarebbe stata la sua stella!

Si rintanò nel buio della sua tana e cominciò a scavare, alla ricerca di una soluzione per riuscire a mettere in atto il suo piano.

Scava scava ad un tratto si aprì un varco che conduceva ad una grotta profondissima, nelle viscere della terra.

Tutto li era buio, talmente buio che non si capiva bene se si stavano tenendo gli occhi aperti o chiusi, e un silenzio assoluto e spaventoso regnava sovrano.

Gioppino però si accorse che dal suo corpo proveniva una strana luce che non aveva mai notato, e guardandosi bene la coda e il corpo si rese conto di essere luminoso....in quel buio la sua luce era come quella di una stella! che felicità! era riuscito a trovare la  luce che aveva tanto cercato, e in quella caverna nessuno la avrebbe mai potuta vedere, così decise di stabilirsi li.

Dopo qualche ora però cominciò ad avere freddo, e fame, e così, stanco di guardare la sua coda, cominciò a muoversi a tentoni per trovare una foglia o un fiore da rosicchiare, ma nonostante la sua luce, non vedeva proprio niente, e non riusciva piu nemmeno a trovare l'uscita in quel buio, cominciò a disperarsi e a chiedersi come sarebbe uscito di lì.

Fuori dalla sua tana intanto gli altri insetti si erano radunati perchè era da un po di giorni che non vedevano il bruco brontolone, e si erano impensieriti.

Il signor grillo dopo aver bussato all'uscio si affacciò all' ingresso e lo chiamò, ma gli rispose solo una strana eco.

Capì subito che c'era qualche cosa di strano, e così, con la cicala e un paio di formiche operaie, decise di entrare nella casa di Gioppino per cercarlo.

La tana era vuota, buia e piena di detriti di terra, e gli insetti videro subito l'apertura di un cunicolo che si spingeva in basso, verso il buio  più profondo.

Il signor grillo capì subito che Gioppino si era messo nei guai, così chiese alla cicala di aspettarlo all' apertura del buco e di cantare con tutte le sue forze, così il suono lo avrebbe aiutato a ritrovare la via, si infilò nell'antro oscuro, alla ricerca del bruco.

 

<<Gioppiiiiinooooo! gioppiiinooooo! Dove sei? >>

 

Gioppino si scosse dai suoi cupi pensieri, chi poteva averlo trovato?  No, non poteva essere il grillo, eppure sembrava proprio la sua voce quella che lo stava chiamando, sentiva anche la cicala che cantava, cosi si mosse seguendo il canto della sua vicina, e...sorpresa! andò a sbattere proprio contro il grillo! 

<<Gioppino! che bello rivederti, eravamo tutti cosi in pensiero!>>

Il bruco era felice, ma sorpreso...lui non sarebbe di sicuro andato a cercare il grillo se fosse scomparso, eppure lui e la cicala non avevano esitato ed erano li per lui insieme agli altri abitanti del prato.

I due insetti piano piano, seguendo il canto della cicala, si diressero verso l'apertura del tunnel, la luce di Gioppino li aiutava a procedere e quando furono finalmente fuori tutti si abbracciarono felici!

Da quel giorno Gioppino non criticò più tutti gli altri insetti, e non fu nemmeno più così solo.

Tutte le notti usciva dalla sua tana e faceva splendere per tutti la sua luce che prima, preso dalle sue paure e dalle sue critiche, non aveva nemmeno mai notato.

Mentre il grillo cantava le sue canzoni piu belle nel prato illuminato dalle stelle e dalle lucciole, lui si sentì per la prima volta veramente felice di essere in quel posto, e di essere quello che era, un colpo di vento mosse la foglia su cui era appoggiato e....puff, come in un sogno, Gioppino segui il vento e si librò alto nel cielo....la lunga notte nel tunnel buio lo avevano trasformato e adesso aveva delle belle ali e la sua luce scintillava ancora di più, era diventato una lucciola, e mentre volava nel cielo scuro si sentiva una stella.

 

 

 

 


Soli sociali, 25 Settembre 2010, presentazione con Angelo Ciccognani ed Elisabetta Daolio


illustrazioni per altre favole, già pronte per la pubblicazione!