Maschere


2) Lucis-fero

 

Come sono?

 

Le cattedrali gotiche e i giochi di ombre cinesi mi hanno dato l'ispirazione al gioco di luce filtrata e ombra che ho creato con questo lavoro.

 

Nelle cattedrali tutto doveva rappresentare la città celeste, anche la luce quindi doveva essere benedetta e purificata dal filtro creato dai vetri colorati che raccontavano la vita dei santi.

 

Questo lavoro sintetizza l'unione indissolubile fra aspetti opposti presenti in ciascuno di noi, ma anche nella natura.

L'idea di bene o male tipica della visione occidentale del mondo è una visione parziale dell'individuo e della realtà, in ciascuno di noi esistono elementi contrastanti che non riuscendo ad eliminare spesso cerchiamo di reprimere dato che non sono socialmente accettabili.

 

L'angelo che si trasforma in maschera una volta illuminato simboleggia proprio questo.

 

La funzione del demone è quella di creare nell'essere umano il dubbio e la paura, e portarlo così ad una conoscenza profonda del se e del suo potenziale, che per esprimersi ed emergere deve comprendere e accettare il demone.

 

Il nome di questa installazione è stato scelto per richiamare il racconto nel quale lucifero, il portatore di luce, non inchinandosi davanti a dio, e quindi riconoscendo in se stesso la divinità, viene precipitato negli inferi, e diventa cosi il principe dei demoni, ovvero di quelle entità che non seguono le leggi divine, e che portano gli uomini a metterle in discussione.

 

La luce, che illumina e allo stesso tempo genera ulteriore ombre è l'elemento di sintesi, il punto di vista attraverso il quale possiamo vedere il Divino al nostro interno e dare inizio a questo processo di trasmutazione dell'essere.

 

L'Installazione:

 

Una scultura in vetro creata con la tecnica Tiffany è posta al centro di una stanza buia e vuota, ed è illuminata dalla luce diretta di un faretto.

L'immagine al centro dell'opera è quella di un angelo, ed è creata con vetri opachi alternati a vetri trasparenti e spazi vuoti.

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Il faretto la illumina proiettando sul muro un'ombra netta che trasforma quello che dovrebbe essere la sagoma di un angelo in una maschera di demone.